Come curare l’OSAS: Dental Tribune intervista la dott.ssa Campagna
Le apnee ostruttive del sonno, a oggi, si caratterizzano per la crescente incidenza nella popolazione rappresentando una delle maggiori sfide in ambito sanitario. La complessità di questa patogenesi mette in risalto il tema della multidisciplinarietà in ambito medico. In questo contesto però, il ruolo dell’odontoiatra riveste una particolare importanza tanto da poter essere considerato la “sentinella”. Uno dei player più autorevoli del settore, Dental Tribune, ha avuto modo di parlare dell’argomento con la Dott.ssa Paola Campagna, odontoiatra specializzata nei disturbi del sonno.
Buongiorno dott.ssa Campagna, il tema delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è un argomento di attualità che registra un forte interesse nel campo odontoiatrico per il ruolo cruciale che l’Odontoiatra può svolgere nel trattamento di questa patologia. Accanto a molti altri specialisti come neurologi, otorinolaringoiatri, pneumologi, chirurghi maxillo-facciali e cardiologi, sta diventando fondamentale la nuova figura dell’Odontoiatra esperto nei disturbi del sonno. Lei che si è specializzata in questo ambito ci può illustrare meglio il ruolo che ricopre l’Odontoiatra?
Il tema delle Apnee ostruttive da sonno è talmente attuale che oggi un’intera branca della medicina può definirsi “medicina del sonno”. Essa ha lo scopo di studiare attraverso strumenti diagnostici sempre più sofisticati e curare mediante farmaci, dispositivi meccanici o interventi chirurgici i disturbi del sonno che sono sempre più frequenti e che interessano fasce di popolazione sempre più vaste. Il soggetto affetto da OSAS, non adeguatamente curato, soprattutto se anche non consapevole, è ormai diventato un problema d’interesse sociale. La frammentazione e la scarsa quantità e qualità del sonno che interviene in questo tipo di pazienti può avere conseguenze cliniche molto gravi. Le più immediate sono: ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e neurologiche con aumento del rischio di aritmie, infarto e ictus. Ma non solo, possono insorgere o aggravarsi anche malattie metaboliche ed importanti disturbi finanche della sfera sessuale. Ovviamente, proprio per tutte queste implicazioni di ordine generale, diversi sono i professionisti interessati sia nel percorso diagnostico che terapeutico. In particolare, per quanto riguarda l’aspetto diagnostico oggi si deve obbligatoriamente parlare di un team multidisciplinare nel quale il ruolo dell’Odontoiatra-Ortodontista assume un ruolo senz’altro centrale sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica. Spetta infatti proprio all’Ortodontista riconoscere quei dismorfismi cranio-facciali (contrazione mascellare, ipoplasia mandibolare, II classi scheletriche) che naturalmente predispongono alle OSAS. Soprattutto nei soggetti adulti la diagnosi ortodontica è indispensabile per la pianificazione chirurgica in quei soggetti per i quali, non essendo praticabili altri percorsi terapeutici meno invasivi, è necessario un intervento di chirurgia maxillo-facciale. Ma è soprattutto nella terapia di moltissimi casi di OSAS che l’Ortodontista assume un ruolo di primaria importanza all’interno del team multidisciplinare essendo di sua specifica pertinenza la progettazione e l’applicazione degli oral device. Si tratta di dispositivi intraorali rimovibili (ad esempio i MAD-mandibular advancement devices) che facilitano la terapia delle OSAS determinando un avanzamento della posizione mandibolare durante l’applicazione nel sonno notturno.
A differenza delle altre professioni che sono coinvolte in questa patologia, l’odontoiatra viene definito la “sentinella”. Cosa comporta tutto ciò?
Quella dell’Odontoiatra sentinella è una definizione che mi piace molto perché ben si sposa con la capillare presenza sul territorio di questa figura professionale, oltre al fatto che è spesso lo stesso odontoiatra ad essere il primo ad intercettare la sindrome magari basandosi su un banale accenno al sintomo russamento riportato in anamnesi odontoiatrica. Il paziente infatti tende molto spesso a banalizzare tale sintomo derubricandolo a semplice fastidio disturbatore della vita notturna di coppia. Spetta, dunque, al cosiddetto Odontoiatra sentinella dare la giusta motivazione al paziente per approfondire la problematica con esami strumentali adeguati (polisonnografia, etc.) e con consulenze specialistiche (pneumologo, otorinolaringoiatria, chirurgo maxillo facciale). A tal proposito proprio nella mia regione, la Sicilia, a breve potrà essere attivato un ambizioso Progetto obiettivo di Piano Sanitario Nazionale denominato appunto “Rete OSAS in Sicilia – sentinelle della prevenzione”. Trattasi di un ambizioso progetto pilota che successivamente potrà essere esportato anche in altre regioni italiane. Il progetto mira, attraverso azioni specifiche, ad ottenere una reale mappatura del fenomeno sul territorio in collaborazione con i centri che si occupano di disturbi del sonno dislocati in Regione. Con il progetto in particolare si intende: – Mappare il fenomeno in Sicilia; – Fornire “un’azione informativa e formativa” mirata e specialistica quale strumento di aggiornamento professionale e culturale destinato a cambiare l’atteggiamento e la professionalità degli operatori in particolare dei medici di base e degli odontoiatri sulla sindrome OSAS e sui trattamenti della stessa adattandoli ai cambiamenti intervenuti e alle novità tecnologiche e metodologiche da poter mettere in campo per il trattamento della sindrome; – Fornire il know – how specialistico, a medici appositamente selezionati capaci di operare per la risoluzione e la gestione di problematiche relative all’OSAS in ambiente multidisciplinare; – Accrescere la conoscenza presso il pubblico indistinto, delle politiche in vigore per il trattamento della sindrome OSAS; – Vincere la solitudine di chi è affetto da una patologia OSAS. Quando si è soli, si è più deboli. Se invece può avere, allargando il pubblico di chi può fornire informazioni (medici di famiglia ed odontoiatri), un aiuto concreto, si sente più sicuro, diventa più forte e può scegliere attraverso l’aiuto medico il percorso migliore per gestire la patologia; – Operare un raccordo fra le Istituzioni Pubbliche e Private, creando la rete dei punti informativi OSAS. Altro must del progetto è la creazione del Registro OSAS; cioè un servizio adibito alla raccolta, l’archiviazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati sulle persone affette dalla sindrome con obiettivi di sanità pubblica ed epidemiologia. Tali informazioni saranno archiviate in modo permanente e sicuro e successivamente analizzate statisticamente ed in modo anonimo per produrre periodici rapporti e/o pubblicazioni scientifiche. Alla fine del progetto sarà costituita in Sicilia la Rete OSAS del sistema sanitario regionale.
Quali sono i soggetti che hanno maggiori possibilità di essere coinvolti in questa patologia? E quali i fattori che possono favorirne sviluppo e complicazioni?
Sono tutti quei soggetti che presentano delle gravi co-morbilità quali malattie cardiovascolari, neurologiche, urologiche. Naturalmente restando prettamente nel campo di interesse odontoiatrico vanno attenzionati tutti quei pazienti che presentano dismorfismi craniofacciali o delle situazioni orali o periorali che in qualche modo concorrono a creare un’ostruzione parziale al flusso d’aria nelle prime vie aeree, e mi riferisco in particolare a macroglossie, II classi scheletriche, contrazioni trasversali del mascellare superiore. Un’attenzione particolare va poi data ai pazienti in sovrappeso o obesi con circonferenza collo che supera i 43 cm nell’uomo ed i 41 nella donna a dimostrazione della stretta correlazione tra OSAS e malattie metaboliche.
Dai diversi rapporti degli ultimi anni, è emerso che questa patologia coinvolge anche i bambini. Essendo dei soggetti molto differenti da trattare rispetto agli adulti, quali sono le strategie da adottare per questa particolare categoria?
L’apnea ostruttiva da sonno nei soggetti pediatrici influisce negativamente non solo sull’accrescimento cranio-faciale essendone per altro molto spesso anche una conseguenza. Tale sindrome ha purtroppo anche un forte impatto negativo sia sull’accrescimento generale del bambino influendo negativamente sul suo sviluppo psicologico con conseguenti gravi possibili disturbi comportamentali. Basti pensare anche alla possibile correlazione tra questi disturbi e la propensione sempre più diffusa nell’età adolescenziale all’obesità. Ovviamente in questa delicata fase di crescita il ruolo dell’Ortodontista è fondamentale soprattutto nell’intercettare precocemente ad esempio un deficit di sviluppo trasversale del mascellare superiore o un deficit di crescita mandibolare che se non adeguatamente trattati in età evolutiva candidano questi pazienti ad una soluzione chirurgica maxillo-facciale in età adulta.
Parlando anche degli aspetti più tecnologici, quali sono gli strumenti che aiutano oggi i professionisti a cogliere i sintomi di questa patologia?
Anche in questo campo la digitalizzazione sia in campo diagnostico che terapeutico ha recentemente permesso di migliorare il risultato nei confronti dei pazienti. Mi riferisco alle nuove tecniche di cefalometria 3d ottenute con tomografi volumetrici. Mediante queste nuove metodiche di diagnostica per immagini è infatti oggi possibile eseguire non soltanto delle misurazioni lineari 2d ma anche ad esempio misurare i volumi degli spazi aerei allo scopo di scegliere la terapia più idonea e seguirne nel tempo i risultati. Inoltre, gli stessi oral device possono essere realizzati con flusso totalmente digitale a partire dall’impronta ottica fino alla loro realizzazione mediante le attuali stampanti 3d.