Scarsa igiene orale e polmonite: ecco spiegato il legame
Due disturbi che di norma sembrano molto distanti, ma che in realtà hanno molti più punti di contatto di quanti si possa pensare, sono la scarsa igiene orale e la polmonite. Soprattutto negli ospedali, l’incapacità di mantenere le funzioni igieniche di base, come lavarsi i denti quotidianamente, associato a una ridotta mobilità dei pazienti e basse difese immunitarie, facilita l’insorgenza di questo tipo di infiammazioni.
Questa patologia si è diffusa principalmente negli anziani, dove placca e microrganismi orali rappresentano (più che in altre fasi della vita) focolai di propagazione di germi e batteri. Di conseguenza, una scarsa igiene orale permette loro di potersi replicare senza ostacoli, aumentando notevolmente il rischio di contrarre malattie spesso letali.
Cosa ha permesso di scoprire questo legame e tentare di risolvere il problema?
Negli Stati Uniti, si è cercato di contrastare il fenomeno di polmoniti non legate a ventilazione e/o intubazione, facendo ricorso a una soluzione tanto banale quanto efficace, ovvero l’utilizzo degli spazzolini da denti negli ospedali.
L’American Society for Microbiology, in collaborazione con l’American Journal of Infection Control, ha posto l’accento sull’argomento e lo ha valutato a fondo, pubblicando due studi sull’argomento. Con l’aiuto di Dian Baker (un’infermiera ricercatrice della Sacramento State University) e Barbara Quinn (specialista del Sutter Health Hospital), questa pratica salvavita si è diffusa localmente e non solo.
Entrambe hanno distribuito 50.000 spazzolini da denti ai pazienti dell’ospedale di Sutter (California), invitandoli ad utilizzarli per spazzolarsi i denti più volte al giorno. I dati sono stati sorprendenti: nel corso degli anni, i casi di polmonite acquisita in ospedale sono diminuiti del 70%, specialmente da maggio 2012 a dicembre 2014.