Afte: ecco perché dovresti rivolgerti al tuo dentista
Le afte sono piccole ulcerazioni della bocca rotonde o ovali (1-2 mm di diametro), di colore giallastro o biancastro, circondato da un alone arrossato, localizzate principalmente sul palato, sulla lingua o sulla mucosa di labbra e gengive.
Non sono infettive né contagiose, ma sono caratterizzate da una fase dolorosa (bruciore intenso) più o meno marcata a seconda dell’estensione e della sede della lesione che permane per circa 5 giorni, limitando notevolmente la masticazione.
L’origine e il meccanismo che porta alla comparsa delle afte non è del tutto noto. Potrebbero esserci più fattori alla base dell’affezione. L’ipotesi prevalente è che le afte si formino in concomitanza con episodi di stress psicofisico esattamente.
La scelta terapeutica dipende dalle caratteristiche dell’afta (natura, numero delle lesioni, dimensioni, durata frequenza delle recidive) dalle necessità dei pazienti, dalla valutazione degli effetti collaterali e dei vantaggi dei farmaci.
L’afta, in genere, si risolve spontaneamente ma può favorire una più rapida involuzione una terapia farmacologica topica con l’applicazione di un gel che aiuti la rigenerazione tissutale e/o di analgesici che attenuino il dolore in fase acuta, l’uso di collutori a base di antisettici e l’assunzione di probiotici per ripristinare la flora batterica.
Se le stomatiti aftose durano più di 2 settimane, o non si è in grado di mangiare o bere a causa del dolore, bisogna rivolgersi al proprio dentista per avere un approfondimento clinico o un cambio della terapia.