Bruxismo: quanto incide il nostro stile di vita sulla patologia?
L’attuale emergenza sanitaria ho fatto emergere parecchi casi di stress e depressione dovuti all’isolamento sociale. Una conseguenza di queste problematiche la ritroviamo nel bruxismo, fenomeno al momento molto diffuso dovuto all’usura dei denti o l’indolenzimento dei muscoli delle guance. Esso consiste nel digrignare e sfregare i denti involontariamente, stringendo con forza le mascelle. Stress e ansia sono stati catalogati tra le cause principali dell’impennata di tale problematica.
Chi ne soffre, serrano i denti con una forza tale da causare dolori alle articolazioni temporo-mandibolari. Ma non è tutto. Ad essere interessati sono anche il collo e le spalle, oltre che frequenti emicranie e – nei casi peggiori – anche frattura dei denti. I fattori di rischio sono molteplici, tra l’abuso di alcol e fumo a problematiche psicologiche, come detto in precedenza.
Quali sono le cause?
Le cause precise non sono ancora del tutto chiare. Si iniziò a far luce sul problema partendo da possibili malocclusioni. Con il tempo si è fatta spazio una possibile serie di componenti esterne, fatte di stress, vita frenetica e ostilità. Si tratterebbe quindi di una risposta involontaria del sistema neuromuscolare, quasi fosse un gesto di sfogo. Non si esclude l’incidenza di eventuali disturbi del sonno, che causano microrisvegli tra fasi di sonno più leggere.
Tra le opinioni più diffuse però persiste sempre una forte componente dettata dal recente lockdown. Le abitudini di vita sono profondamente cambiate, vivendo esperienze che pensavamo di non dover mai vivere. La paura di perdere il lavoro o i propri familiari si è fatta strada nella nostra quotidianità, incidendo sul nostro stato mentale. Non sono state rare sensazioni di malessere fisico e psichico, che hanno prolungato sintomi di bruxismo preesistenti o hanno fatto registrare nuovi casi.
Capita anche di non esserne perfettamente consapevoli, fino alla diagnosi vera e propria. Ma ci sono sintomi che possono far scattare un allarme interiore e metterci in allerta. Parliamo ad esempio di dolori all’orecchio, mal di testa, disturbi del sonno o affaticamento muscolare nella zona delle guance.
Come porre rimedio? Sicuramente il bite può aiutare a limitare i danni e dare un contributo importante, così come effettuare visite di controllo per monitorare la situazione. A livello emotivo, sarebbe utile effettuare cambiamenti nel proprio stile di vita al fine di evitare tensioni, stress o ansia, come ad esempio svolgere attività fisica o sottoporsi a trattamenti osteopatici.