La carie è una patologia che interessa almeno una volta nella vita la stragrande maggioranza degli italiani. In merito a questo disturbo, però, c’è ancora tanta ignoranza e tanta paura. L’Accademia italiana di conservativa ha presentato un’indagine che svela quanto gli italiani siano male informati in materia di carie. Ecco tre falsi miti conclamati.

Il 26% degli italiani pensa che la carie sia un problema maggiormente legato all’adolescenza.

In realtà il rischio maggiore lo si incorre nell’età adulta perché, a partire dai 25 anni, si tende a fare meno attenzione alle regole di prevenzione, si sviluppano fobie legate alle indagini diagnostiche radiografiche, ci si concede qualche vizio in più (dolci, alcolici, fumo), ci si concentra con maggiore attenzione su altri disturbi fisici che vengono ritenuti più importanti o prioritari.

il 52% degli italiani pensa che la carie possa essere sempre identificata con un visita.

La visita da sola spesso non basta per identificare delle mini-carie che si trovano tra un dente e l’altro. Inoltre, spesso, la placca presente in quantità massiccia limita la visione. Anche la panoramica, per quanto accurato, può avere un coefficiente di distorsione e ingrandimento del 15-30%. Per identificare la carie tra i denti è meglio eseguire piccole radiografie endorali senz’altro più precise. È possibile scovare carie anche iniziali con Diagnodent, un laser che permette di riconoscere le lesioni cariose senza ricorso a radiazioni.

il 63% degli italiani pensa che la carie evolva molto lentamente

In realtà non sempre è così. Si tratta di un processo cronico che quindi non si arresta finchè non viene eliminato. Ogni caso va valutato a sé ma parliamo pur sempre di milioni di batteri che restano presenti e continuano a moltiplicarsi e ad erodere il dente. Alcune carie possono arrivare in profondità in pochissimo tempo.