Biofilm batterico: tutto ciò che bisogna sapere
Un biofilm è un aggregato di microrganismi racchiusi all’interno di una massa gelatinosa, detta slime, che è costituita da proteine, polisaccaridi e materiali di tipo genetico. È questa sostanza a consentire ai batteri di organizzarsi in biofilm, attaccandosi a qualsiasi superficie e formando colonie numerose, difficilmente eliminabili.
Causa di patologie
Il biofilm batterico è in grado di resistere all’azione del sistema immunitario e ai trattamenti antibiotici, per garantirsi una sopravvivenza maggiore. Per questo il biofilm batterico è una delle cause determinanti dell’80% delle infezioni batteriche, che bloccano la guarigione delle ferite e riaccendono le infezioni. Il biofilm batterico è infatti tra i principali responsabili di carie e malattia parodontale, in cui i disturbi dipendono dalla cosiddetta placca batterica.
La placca batterica
È uno degli esempi più evidenti di biofilm, un aggregato di germi ben uniti tra loro che aderisce perfettamente alla superficie dentale. La consistenza della placca batterica è appiccicosa e in grado di attecchire soprattutto negli spazi interdentali, sulla superficie dei denti, nelle irregolarità dello smalto e negli spazi vicini a gengiva e dente.
Come si forma?
Il processo che porta alla creazione di questo biofilm batterico è abbastanza complesso. Si parte con una pellicola asettica, composta da sostanze che si attaccano alla superficie dei denti. Con il tempo e senza un’igiene orale adeguata, la pellicola provoca lo sviluppo dei batteri che modificano la carica di superficie del dente, facendo proliferare i germi della bocca e determinando infine l’adesione batterica. All’aumento dei batteri, aumenta anche lo spessore della placca, che si trasforma in pellicola più equilibrata e resistente che può portare, nei casi peggiori, all’erosione dello smalto dentale e ad altre patologie, come carie e parodontite.
Come si cura?
Tra gli antibatterici, è la clorexidina a essere considerata più efficace. È un agente di sintesi utilizzabile sia per uso interno che esterno, agendo contro i batteri patogeni e generando un drastico aumento della permeabilità della membrana cellulare batterica, che fa precipitare diverse molecole, uccidendo la cellula batterica. Essendo poco solubile in acqua, viene spesso combinata all’acido gluconico, che la rende idrosolubile e più facilmente utilizzabile dai pazienti. Bisogna comunque fare attenzione al dosaggio: un uso improprio o un abuso di collutori o sostanze basate sulla clorexidina può anche provocare effetti collaterali, come le discromie dentali.