Fluoro si o fluoro no? Un dibattito questo ancora accesissimo, sia tra gli addetti ai lavori che tra i non professionisti (mamme in prima linea).

Sono proprio loro infatti le maggiori “consumatrici” di fluoro. Lo danno ai propri bambini pensando in questo modo di poter prevenire la carie. Le gocce o le compresse di fluoro (fluoroprofilassi ) sono infatti prescritte da diversi odontoiatri. Ma serve davvero?

Gli studi in materia non sono moltissimi e anche le informazioni sono poco complete. Vale la regola per cui ogni paziente è una storia a sé. Fare di tutta l’erba un fascio, quando si parla di “casi clinici” è controproducente, ma può essere utile riuscire a evidenziare alcune linea guida.

Secondo le nuove indicazioni del Ministero della Salute, l’effetto dei supplementi di fluoro sarebbe blando, a volte nullo e in alcuni casi persino controproducente. L’integrazione di fluoro può provocare la fluorosi dentale, ovvero lo scolorimento dello smalto dei denti. Questo perché assumendo il fluoro in gocce o compresse si va ad alterare la struttura stessa del dente.

Al contrario, l’impiego topico del fluoro (quindi attraverso il dentifricio spazzolato sui denti) permette alla sostanza di legarsi allo smalto dei denti proteggendoli senza creare danni. Non bisogna però pensare al fluoro come a una sostanza miracolosa o a una panacea per tutti i mali. Le abitudini alimentari, la pulizia e la visita del dentista continuano ad essere parte centrale alla soluzione carie.

Possiamo però dire che, nei bimbi piccoli, assumere gocce o pasticche di fluoro può provocare più rischi che benefici. Questo in linea di massima, ma ogni paziente ha una sua storia.