Secondo uno studio britannico, il farmaco Tideglusib, sviluppato e testato per l’Alzheimer, avrebbe dei benefici sui denti, aiutando quelli “divorati” dalla carie a ricrescere in modo naturale.

Il sistema adottato, che consiste nel riempire il buco lasciato dalla carie con una spugnetta di collagene imbevuta del farmaco, consente di riparare una carie che rientra nelle dimensioni della normale pratica clinica. I ricercatori inglesi, dopo aver sperimentato con successo la scoperta sugli animali, stanno pianificando di iniziare una sperimentazione clinica sull’uomo entro un anno.

Secondo Claudia Dellavia, insegnante di anatomia presso l’Università di Milano, si tratta di una scoperta di grandissimo interesse, in quanto si parla di un’entità biologica che si ricostruisce naturalmente, ripristinando tessuti sani. Rigenerare un nuovo dente può anche dare un’aspettativa di vita ben più lunga delle otturazioni stesse.

Paul Sharpe, appartenente al Centro di biologia rigenerativa cranio-facciale del Kings College di Londra, che coordina lo studio, sostiene che, se opportunamente stimolato, il dente è in grado di ricrescere naturalmente, grazie a cellule staminali presenti nella sua polpa e in grado di produrre una nuova dentina che va a sostituire quella mangiata dalla carie. In sei settimane il processo si completa e le spugnette di collagene, in cui era stato imbevuto il farmaco, si dissolvono in modo naturale.

La semplicità di approccio lo rende come prodotto clinico ideale per il trattamento di grandi carie, consentendo sia di proteggere la polpa del dente che di ricostruire la dentina.