La certificazione di conformità a garanzia del paziente: ecco di cosa si tratta
Siete sicuri di sapere cosa vi viene applicato in bocca come per esempio protesi, capsule dentarie o ponti dentali? E se aveste protesi dentali fasulle o fuori norma, magari con un contenuto di metalli potenzialmente tossici come nichel o cadmio superiore al consentito? Se queste fossero pure realizzate fuori dalla Unione Europea?
La scoperta di alcuni casi di malasanità ha reso necessario informare i pazienti con un pratico vademecum.
Ecco alcune delle raccomandazioni.
- Chiedete sempre al dentista di fiducia la Dichiarazione di conformità rilasciata dal laboratorio odontotecnico (una sorta di “passaporto” delle protesi);
- Informate il dentista di eventuali allergie (soprattutto al nichel);
- Accertatevi che i materiali impiegati siano certificati e recanti marcatura CE;
- Segnalate subito qualsiasi reazione avversa successiva all’applicazione della protesi (bruciori, gonfiori e arrossamenti);
- Accertatevi che le terapie e la applicazione della protesi vengano eseguite da un dentista regolarmente iscritto all’Albo.
In quanto a “certificazione di conformità del dispositivo medico individuale” l’Italia è molto avanti rispetto ad altri paesi europei. Non per niente le protesi, così come gli apparecchi per raddrizzare i denti in ortodonzia perfettamente a norma europea, vengono realizzate in Italia.