La storia dello spazzolino elettrico, dal Broxodent ad oggi
Lo spazzolino elettrico è un attrezzo che ormai è facile rintracciare all’interno della nostra quotidianità. La sua storia è più antica di quanto sembri. Il primo risale al 1954, concepito in Svizzera da Philippe-Guy Woog. Si chiamava Broxodent, facendo parte della Broxo S.A. Il professor Jean Arthur nel 1956 pubblicò il primo studio clinico che ne evidenziava la superiorità. Inizialmente erano i pazienti con limitate capacità motorie ad utilizzarli.
Negli USA, arrivarono intorno al 1959 grazie al lavoro della E.R. Squibb e della Sons Pharmaceuticals. Pur essendo stato il primo ad essere commercializzato, il Broxodent fu rimpiazzato presto sul mercato dal General Electric Toothbrush automatico, nel 1960. Questo possedeva un manico con all’interno la possibilità di inserire due batterie ricaricabili, mentre il suo predecessore era alimentato tramite una presa elettrica.
Il manico del General Electric Toothbrush era tuttavia molto ingombrante, di grandezza simile a una torcia elettrica. Nello stesso tempo, il Broxodent necessitava di un voltaggio non comune all’interno dei bagni di casa comuni. Un vantaggio che il primo modello non aveva riguardava la durata di utilizzo. Le batterie all’epoca non avevano una lunga durata, anzi si esaurivano piuttosto in fretta; non si poté dire lo stesso dell’alimentazione a corrente elettrica.
Negli anni ’90, il modello originale Broxo era ancora sul mercato, anche se oscurato da altri spazzolini a bassa tensione che gli fecero una spietata concorrenza. Ancora oggi il loro prodotto è presente in commercio, seppur molto raro, ma la sua visibilità è limitata a causa di altri competitor come Philips e Braun Oral-B.
Broxodent e General Electric Toothbrush sono stati due spazzolini iconici per decenni e hanno tracciato la strada per gli attuali. Senza di loro, il mercato sarebbe stato decisamente diverso.