I problemi insospettabili di una masticazione limitata
Gli italiani non vanno dal dentista. Questo, ormai, è tristemente assodato. Solo un dolore diventato insopportabile spinge il paziente a recarsi dall’odontoiatra. Tutte le altre situazioni, reputate “gestibili”, vengono “congelate” in attesa di drammatiche evoluzioni.
Oggi vogliamo porre il focus sui fattori di rischio che si scatenano in caso di masticazione limitata.
La masticazione diviene limitata quando mancano dei denti che non vengono sostituiti, quando un dente non è solido o ben saldo, quando un dolore o una spiccata sensibilità dentinale ci spinge a sovraccaricare di lavoro un’arcata o una porzione di bocca rispetto ad un’altra. Tutte situazioni, come dicevamo precedente, reputate “gestibili” ma che, alla lunga, possono presentare un conto salato.
Una masticazione ridotta costituisce infatti un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e sindromi depressive. Questo perché – come sottolineato da Fabio Carboncini, Presidente dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP) – “Una buona masticazione favorisce l’afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria, apprendimento e stato di veglia”.
Agire tempestivamente su eventuali problemi di masticazione non serve solo a migliorare la propria qualità di vita e la resa estetica del proprio sorriso ma è utile anche e soprattutto per rallentare i processi d’invecchiamento del sistema nervoso centrale.
Non trascurate la salute della vostra bocca. Ne risente l’intero organismo.