Sbiancanti “fai da te”: ecco perché evitarli
Curare l’aspetto dei propri denti è un’attività che con il passare del tempo si è evoluta sempre più, anche attraverso metodiche non proprio consigliatissime dagli esperti. Tutti i giorni dobbiamo controllare lo stato della nostra dentatura, macchie o quant’altro, pensando di poter risolvere con prodotti in commercio. Parliamo di sbiancanti nello specifico, sotto forma di dentifricio o strisce create appositamente. Essi, semmai si sentisse l’esigenza di usarli, vanno dosati con molta cautela.
Una ricerca dell’Università di Stockton, nel New Jersey, ha dimostrato che gli sbiancanti contengono soprattutto perossido di idrogeno, che (se usato non correttamente) rischia seriamente di rodere il collagene. Ricordiamo come ogni dente sia composto da tre strati: smalto (rivestimento protettivo esterno), dentina (sede di tutte le proteine e parte principale dell’osso) e il tessuto connettivo (che collega la gengiva alle radici).
È stato dimostrato che il perossido di idrogeno potrebbe danneggiare la dentina entrandone in contatto. Ciò influenzerebbe anche la sensibilità dei denti (più alta dopo uso di sbiancante), rendendoli più vulnerabili a partire dal secondo strato. Le proteine contenute in esso infatti subirebbero un’accelerata nel loro processo di ossidazione.
Il consiglio migliore per non rovinare i vostri denti è affidarsi a professionisti del settore, senza soluzioni “fai da te”. Queste infatti, oltre ad essere meno efficaci del lavoro di un dentista, rischiano di mettere a repentaglio lo stato di salute dentale.
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