Un sorriso nuovo all’estero: il pericolo “dentisti low cost” fuori confine
Sempre più famiglie prendono le valigie e partono per dei weekend mordi e fuggi verso alcune importanti città europee. Non vanno a visitare musei, non si rilassano al male. Vanno a sistemare i denti.
Si chiamano “dental trip” e in Italia sono in netta crescita. I pazienti prendono un aereo, a volte anche due, e si recano in alcuni stati dell’Est come l’Ungheria, la Romania e l’Albania per fare degli impianti dentali o persino per una banale devitalizzazione. D’altronde, in Italia, ci sono perfino dei gruppi che pubblicizzano dei viaggi organizzati. Il costo – secondo quanto si legge – prevede un risparmio di circa il 50% sul tariffario nazionale del nostro Paese. Ma è davvero così?
Qualche tempo fa, il programma di La7, “La Gabbia”, mandava in onda un servizio in cui alcune persone dichiaravano di aver preso addirittura più di un volo (Roma – Londra, Londra – Tirana) pur di trovare un dentista che applicasse dei prezzi ridotti. Ma il costo di viaggi aerei, pernottamenti e giornate perse di lavoro non arriva a superare quello della prestazione?
Il punto, in ogni caso, non è sul risparmio presunto o tale quanto sulla certezza delle competenze. Affidarsi a uno sconosciuto per un trattamento delicato come quello orale è senza ombra di dubbio una enorme imprudenza. Cosa succederebbe se dopo un intervento si dovesse sviluppare un’infezione? Come fare se si dovesse avere bisogno del medico per delle visite di controllo?
Il proprio dentista conosce la storia di ogni paziente, instaura con lui una relazione di fiducia ma, soprattutto, possiede un’esperienza, delle competenze o dei titoli che devono essere sempre dimostrabili. Richiedeteli senza alcun timore. La professionalità è un vostro diritto e con la sicurezza e la salute non si scherza.